I Soliti idioti sono tornati: potete rivederli a teatro e anche su Paramount+

I Soliti idioti sono tornati: potete rivederli a teatro e anche su Paramount+

I Soliti idioti sono tornati: potete rivederli a teatro e anche su Paramount+

La cattiva notizia è che il tour teatrale è praticamente tutto esaurito (se volete provarci vi conviene sbrigarvi). La buona, che le quattro stagioni stracult della sit-com andata in onda su MTV dal 2009 al 2012, sono tutte disponibili su Paramount+.

Sto parlando de I Soliti idioti la serie comica e politicamente scorrettissima interpretata da Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, 52 episodi tv e 2 film al cinema, che 10 anni fa è diventata un cult tra i giovanissimi (e non solo). E oggi è uno spettacolo teatrale, I Soliti idioti – Il ritorno, in tour per tutto aprile, a cui seguirà un’appendice estiva, I Soliti idioti – Fiodena summer tour 2023, che parte dal Teatro romano di Verona il 29 giugno (i biglietti li trovate su Ticketone).

Se non li conoscete – ma chi non conosce i Soliti idioti? – o se volete rinfrescare la memoria prima di andare a teatro, il consiglio è di recuperare la serie su Paramount+.

Che cosa racconta:

La serie è una collazione di sketch i cui protagonisti sono una coppia di personaggi, sempre diversi, interpretati da Biggio e Mandelli. È una produzione profondamente scorretta, che sfotte la “diversity”, fa uso smodato di parolacce e sbeffeggia un sacco di categorie “protette” senza pietà. Una cosa però è certa: fa veramente tanto, ma tanto, ridere.

I personaggi sono tanti, qui ve ne elenco alcuni, i miei preferiti, scelti tra quelli che appariranno anche in teatro. Primi tra tutti, gli irresistibili e romanissimi Padre & Figlio, ovvero Ruggero (Mandelli) e Gianluca (Biggio), che sono anche i protagonisti dei due film: un genitore puttaniere, volgarissimo e totalmente disonesto (oltre che veramente brutto) che tormenta il figlio laureato super perbene e piuttosto ingenuo coinvolgendolo in assurde scorribande nei bordelli e nei bar malfamati dove il povero ragazzo ha sempre la peggio. Il tutto condito da mille parolacce e dal tormentone paterno «dai cazzo, Gianluca».Mamma esco: apologia della disgregazione familiare con due tremendi ragazzini con lo zainetto, Nicolò (Mandelli) e l’amico Gigetto (Biggio) che sulla porta di casa annunciano a una imperturbabile mamma, sempre fuori onda, le proprie imprese criminali: «Dove vai Nicolò?» e lui «A comprare la droga». Gisella e Sebastiano: lei (Biggio) impiegata delle Poste contraddistinta dal tormentone «Un attimo e sono sssubito da lei», lui ragazzetto col casco del motorino in testa (Mandelli) che non riesce a spedire il proprio pacco, in un ritratto dell’Italia in cui i servizi pubblici non funzionano mai. I Preti: una impietosa satira di certe congreghe religiose, con due sacerdoti bruttissimi, Padre Boi (Biggio) e Padre Giorgio (Mandelli) alla ricerca di stratagemmi fantasiosi per coinvolgere i fedeli, uno per tutti, dichiarare Gesù Re degli Zombie, visto che muore e risorge. Gli omosessuali: la descrizione super scorretta (che ha fatto arrabbiare tanti cultori della “diversity”) di una coppia gay convinta che tutti siano infastiditi dagli omosessuali, con Fabio (Mandelli) sempre al cellulare e il fidanzato Fabio (Biggio) che pretende di poter partorire un figlio.

Perché guardarla (o andare a teatro):

Prima di tutto perché, non so come la pensiate voi, ma io credo di averne abbastanza del politically correct a tutti i costi. E poi perché si ride, ma davvero, anzi, ci si sganascia. Biggio e Mandelli hanno raccontato di non essersi più parlati per anni dopo un litigio («del resto i nostri personaggi litigavano sempre» spiegava Mandelli), e di essersi ritrovati per caso, sentendosi pronti a ricominciare un precorso insieme. Io li avevo intervistati nel 2012, quando uscì il secondo film dei Soliti idioti, mi raccontarono tra le altre cose, che ne pensavano dei personaggi i rispettivi genitori: Biggio diceva che suo padre si vergognava a vederlo vestito da donna, Mandelli che il suo sapeva benissimo che Ruggero era ispirato a lui.

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