Supersex arriva su Netflix (e Alessandro Borghi è nudo!)

Supersex arriva su Netflix (e Alessandro Borghi è nudo!)

Supersex arriva su Netflix

(e Alessandro Borghi è nudo!)

 

 

Una nuova miniserie per raccontare la storia del pornodivo Rocco Siffredi, «vera al 98%» ha giurato lui stesso, debutta su Netflix il 6 marzo. Sette episodi che insistono sulla vicenda personale e familiare dell’attore e nello stesso tempo raccontano quell’industria del cinema porno italiano che tra gli anni Ottanta e Novanta faceva soldi a palate grazie a personaggi come il produttore Riccardo Schicchi e la pornostar Moana Pozzi.

Nel cast troviamo Alessandro Borghi nel ruolo di Rocco e Saul Nanni che lo interpreta adolescente, Adriano Giannini in quello del fratello maggiore Tommaso, che avrà un ruolo determinante nella sua vita insieme alla moglie, interpretata da Jasmine Trinca, mentre Vincenzo Nemolato è Schicchi e Gaia Messerklinger la Pozzi.

La regia è affidata a Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni.

 

Che cosa racconta: L’infanzia povera e ipersessualizzata, divisa tra la grettezza provinciale di una modesta famiglia abruzzese e le suggestioni evocate da un giornaletto porno, il fotoromanzo Supersex per l’appunto, raccattato in strada. Il rapporto ambiguo e sofferente con la madre, figura anaffettiva, indecifrabile, che da una parte lo incoraggia nel suo essere “maschio” dall’altra lo tormenta con un moralismo crudele e bigotto.

La vita a Parigi, ospite del fratello maggiore violento e mezzo criminale, dove l’attraggono irresistibilmente i locali a luci rosse di Pigalle in cui si pratica bondage e sesso di gruppo, col primo ingaggio da attore andato in fumo a causa di un’eiaculazione troppo veloce.

Gli amori, rari e molto sofferti (quale donna può sopportare che il proprio compagno torni a casa dopo una giornata di sesso intenso con due o tre altre?) la carriera internazionale, la fama, e il denaro che alla fine comprano anche il plauso degli amici e della famiglia.

 

Perché guardarlo: Supersex è una sorta di agiografia rovesciata, l’epopea di un super eroe che possiede un esplosivo super potere tra le gambe e che deve imparare prima ad accettarlo, poi ad usarlo e farlo fruttare. Un po’ come in ogni storia di formazione.

Francesca Manieri, sceneggiatrice della serie, che si ispira all’autobiografia di Siffredi, Io, Rocco, pubblicata da Mondadori nel 2006, spiega che il suo intento era raccontare che cosa vuol dire essere maschi, e se siamo ancora capaci di conciliare sessualità e affettività.  Sarà.

Quello che sicuramente va detto è che Alessandro Borghi è magnifico nel replicare lo sguardo allucinato e il ciuffo scomposto del vero pornodivo (se siete attenti lo scoverete in un brevissimo cammeo nel secondo episodio) e tanto coraggioso da apparire in un nudo frontale. Chissà i confronti.

 

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