Catherine called Birdy, appena sbarcato su Prime Video, è la Bridgerton di Lena Dunham (ma non convince del tutto)
Come ho già scritto, 10 anni fa, quando la serie Girls fu celebrata come la nuova Sex and the city, Lena Dunham era la più ricercata giovane autrice americana. Dopo, in realtà non è successo molto. Per questo Catherine called Birdy, il nuovo film che ha scritto e diretto e che è appena arrivato su Prime Video, mi incuriosiva parecchio.
Di che cosa parla: Siamo in un villaggio inglese nel 1290 e Lady Catherine, detta Birdy (Bella Ramsey) è la figlia quattordicenne di Lord Rollo (padre distratto e governatore inconsistente, per non dire cialtrone) e Lady Aislinn (perennemente incinta).
Vivace, intelligente e avventurosa, Birdy è una ribelle dalla lingua lunga, ha una cotta per suo zio George, giovane e belloccio, e soprattutto si rifiuta di sposare i ricchi pretendenti che suo padre, sempre a corto di denaro, le sottopone. Tuttavia, quando finalmente decide di sacrificarsi per la famiglia, e proprio col più orrendo (e più ricco), arriva il lieto fine.
Perché guardarlo: Catherine called Birdy è tratto dal romanzo di Karen Cushman, ed è una sorta di parodia satirica del diario di un’adolescente moderna trasposto nel Medioevo.
Dunham si lascia ispirare dalla serie Bridgerton popolando il film di personaggi afroamericani (duecento anni prima della scoperta dell’America) e battute alla Woody Allen («Lo zio George? È diverso dagli uomini che conosco, sa cantare e ha tutti i denti»). Bella Ramsey è una piacevole sorpresa e il film è arguto e anche divertente. Tuttavia non convince fino in fondo.