Pain Hustlers al secondo posto tra i film Netflix più visti nel mondo

Pain Hustlers al secondo posto tra i film Netflix più visti nel mondo

Pain Hustlers è al secondo posto tra i film Netflix più visti nel mondo

 

Dopo il bellissimo documentario All the beauty and the bloodshed, che lo scorso anno ha vinto il Leone d’oro a Venezia, ancora un film che racconta la crisi generata dai medicinali a base di oppioidi, che ogni anno in America causa circa 105 mila morti.

Pain Hustlers – Il business del dolore è uscito il 27 ottobre e ha già conquistato il secondo posto nella classifica globale dei film in lingua inglese di Netflix. Schiera un super cast che vede protagonista Emily Blunt accanto a Chris Evans e Andy Garcia e si ispira alla vicenda della multinazionale farmaceutica Insys Therapeutics, il cui fondatore nel 2019 è stato condannato insieme a quattro dirigenti per aver pagato tangenti ai medici per favorire  prescrizioni non necessarie a base di oppioidi.

La storia descritta nel film, tuttavia, è in gran parte frutto di finzione.

 

Che cosa racconta:

Liza (Blunt) è la tipica americana di basso ceto sociale con poche speranze: non ha terminato gli studi, è separata con una figlia adolescente che soffre di convulsioni, e nonostante sia una donna intelligente passa da un lavoro a un altro senza trovare una stabilità. Costretta a lavorare in uno strip club con scarso successo e ancora meno entusiasmo, un giorno incontra un rappresentante farmaceutico (Evans) che, colpito dalla sua vivacità le offre di lavorare per lui, anche se l’azienda sta navigando in cattive acque.

Dopo un incontro col fondatore della farmaceutica (Garcia) uomo geniale ma fobico, Liza riesce effettivamente ad essere assunta. E grazie alla propria determinazione e alla fame di successo, ribalta le sorti dell’azienda, pur facendo uso di stratagemmi al limite della legalità: offrire tangenti ai medici per convincerli a prescrivere l’antidolorifico prodotto dalla farmaceutica, un medicinale apparentemente privo di effetti collaterali. Nel giro di poco tempo scala i vertici aziendali e guadagna un mucchio di soldi, ma le sue preoccupazioni di madre per la salute della figlia le impediscono di perdere la propria umanità. E quando comincia a capire che il farmaco non è affatto innocuo, e sta causando la morte dei pazienti a cui viene prescritto in dosi sempre più alte, prende una decisione che cambierà la sua vita ancora una volta.

 

Perché guardarlo:

Il film è un dramedy che mette insieme la classica storia di una realizzazione al femminile con i temi molto più drammatici della reale vicenda della crisi degli oppioidi, pur restando sempre più vicino ai toni della commedia che non al dramma. Nella descrizione dell’ascesa e della caduta della protagonista, e dell’assoluta mancanza di scrupoli del mondo del business americano, in cui solo i profitti contano, ricorda per qualche verso The wolf of Wall street, anche se non ne raggiunge il livello. Non è esattamente un film di denuncia, ma forse riesce a veicolare un messaggio proprio grazie alla sua leggerezza.  

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