Tale quale show torna su Raiuno per la dodicesima edizione

Tale quale show torna su Raiuno per la dodicesima edizione

Tale quale show torna su Raiuno per la dodicesima edizione

Carlo Conti si racconta: «Finché mi diverto, andiamo in scena»

 

Tale e quale show è uno di quei mega varietà Rai sempre in bilico tra il trash e il cult, che sembra ci tengano sospesi negli anni Novanta. Eppure, gli italiani lo guardano: l’ultima edizione è stata quasi sempre sopra i 4 milioni di spettatori (che oggi, considerando l’offerta televisiva, sono tanti) e ha dato parecchio filo da torcere al Grande Fratello Vip in onda in contemporanea sul competitor Canale 5

La nuova stagione, numero dodici, debutta il 30 settembre su Raiuno, e tra puntate di gara e speciali accompagnerà gli spettatori fino a Natale, schierando tra i concorrenti anche Valeria Marini, Alessandra Mussolini e Francesco Paolantoni, mentre in giuria tornano Loretta Goggi, Giorgio Panariello e Cristiano Malgioglio.

Alla conduzione resiste l’inossidabile Carlo Conti, una pietra miliare del servizio pubblico, al quale ho chiesto di raccontarsi in questa intervista.

 

Tale e quale è alla dodicesima edizione, non pensi che possa soffrire un po’ di stanchezza?

«Il programma è fatto per garantire un paio di ore di svago alle famiglie, e certamente ogni anno ha bisogno di qualche ritocco, come se si trattasse di un’automobile. Abbiamo un bel gruppo di nuovi concorrenti e una squadra di truccatori e costumisti molto valida, e finché io che sono il “conducente” continuo a divertirmi, si va in pista».

In giuria hai voluto Giorgio Panariello, l’amico di sempre col quale hai iniziato insieme a Leonardo Pieraccioni.

«Siamo legatissimi perché abbiamo fatto insieme la cosa che più conta per una carriera: la gavetta. Decine di feste di paese, serate in provincia, festival dell’Unità, senza mai vergognarci, anzi al contrario, divertendoci molto e soprattutto imparando il mestiere.  Ancora oggi sul palco ci capiamo al volo».

Un aneddoto degli inizi?

«Una volta a Grosseto parcheggiammo per sbaglio le macchine in divieto di sosta, e le multe superarono l’incasso della serata».

In tanti anni tra voi mai uno screzio?

«Soltanto piccole agitazioni momentanee, come accade in tutte le famiglie. Del resto, siamo diversi, e a descriverci basterebbero i nostri camerini. Quello di Giorgio è silenzio, concentrazione e musica lounge, da me invece c’è sempre chiasso, bambini che entrano ed escono, gente, cibo».

E’ vero che quando hai annunciato che ti sposavi, lui non ci ha creduto?

«Vero, ormai ero l’“Alberto Sordi” del gruppo».

A proposito di matrimonio, hai “ceduto” (alla stilista Francesca Vaccaro) dopo i 50 anni. Che cosa era cambiato?

«Superata quell’età ho cominciato a sentire il bisogno di costruire una famiglia, di condividere. E mi sono reso conto che nel mio cuore in effetti c’era una persona, che per fortuna mi aspettava ancora. Prima passavo da una storia all’altra, ero innamorato di tutte le donne, forse anche troppo».

A casa, senza la “casacca” da conduttore, come sei?

«Sempre lo stesso, non prendo mai le cose troppo sul serio e mi piace organizzare. (Ride) Scaletto tutto, come in tv».

Anche davanti alle telecamere sembri molto a tuo agio.

«E’ una questione caratteriale, io mi diverto, salire sul palco è il premio di tanto lavoro di preparazione. Come per un calciatore, che dopo gli allenamenti finalmente gioca la partita».

Non perdi mai la calma? Ci sarà stato un momento in cui ti sei chiuso in camerino a lanciare oggetti.

«Mai. Neanche quella volta, tanti anni fa, che stavo per firmare un contratto Rai per la Tv dei ragazzi, e all’ultimo momento presero un altro. Dissi: pazienza, doveva andare così. E mi chiamarono l’anno dopo». 

Eppure hanno scritto di te che sei l’incarnazione dell’italiano medio.

«Lo ritengo un complimento: l’italiano medio è uno che lavora onestamente e rispetta gli altri».  

 

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