Poor Things! di Yorgos Lanthimos arriva al cinema

Poor Things! di Yorgos Lanthimos arriva al cinema

Poor Things! di Yorgos Lanthimos

arriva al cinema

 

Arriva finalmente il 25 gennaio, dopo aver vinto il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia e due Golden Globes per la migliore commedia e la migliore attrice – oltre alle 9 nomination agli Oscar diffuse proprio oggi, tra cui Miglior film, Miglior regia, miglior attrice (Emma Stone), Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore non protagonista (Mark Raffalo)  – l’ultimo lavoro del fantasioso Yorgos Lanthimos, Poor Things!, in italiano Povere creature!.

Protagonista una favolosa Emma Stone, affiancata da Willem Defoe, Mark Raffalo e il quasi esordiente Ramy Youssef, con cammei di Margaret Qualley, Hanna Schigulla e Kathryn Hunter.

 

Che cosa racconta: In una fantastica Londra vittoriana che sembra uscita dalla mente di Tim Burton, lo studente di medicina Max (Youssef) viene incaricato dal suo professore di anatomia, l’eccentrico e mostruoso dottor Godwin Baxter (Defoe, e pare che per il suo volto Lanthimos si sia ispirato ai quadri di Francis Bacon) di prendersi cura di una giovane donna che inizialmente crede sia sua figlia.

La ragazza, Bella (Stone), bellissima ma apparentemente ritardata, vive in casa del professore insieme a una corte di creature bizzarre, tra cui un cane con la testa di oca, assistendo agli esperimenti che Baxter compie sui cadaveri umani. Max scoprirà presto che anche Bella è frutto di un esperimento del dottore, che è riuscito a riportarla in vita dopo che questa si è gettata nel Tamigi trapiantandole il cervello del bambino che portava in grembo.  E in effetti Bella, che non ricorda nulla della sua precedente esistenza, si comporta come una bambina danneggiata, totalmente senza filtri, avida di imparare ma impermeabile a ogni regola dettata dalla società in cui vive.

Quando infine scopre come darsi piacere (e passa il suo tempo a masturbarsi) il professore chiede a Max di sposarla, ma i preparativi per il matrimonio vengono interrotti dall’arrivo imprevisto di un avvocato senza scrupoli e grande seduttore (Raffalo), il quale si invaghisce della ragazza e la convince a partire con lui.

I due intraprendono un viaggio che li porta a Lisbona, poi su un transatlantico ad Alessandria d’Egitto e infine a Parigi. E mentre Bella conosce il mondo, legge Emerson e si dimostra sempre più distante e critica delle regole della buona società, l’avvocato, che non riesce a controllarla e inaspettatamente si è innamorato di lei, entra in crisi.

Rimasti senza denaro i due si separano, e la ragazza decide di mettersi a lavorare in un bordello. Richiamata a casa perché il dottor Baxter è ammalato, sceglierà di affrontare un’ultima esperienza: tornare col marito violento che l’aveva portata al suicidio e ora pretende di riaverla con sé.

Il lieto fine, tuttavia, è dietro l’angolo.

 

Perché guardarlo: Gotico, sorprendente nelle scenografie, nei costumi e negli effetti speciali e con un’ottima regia, Poor Things! è un film che rivisita in senso contemporaneo il mito di Frankenstein mescolandolo a quello di My fair lady.

Una sorta di bizzarra storia di formazione che vede protagonista una donna “nuova”, una specie di “Eva” (non a caso l’uomo che l’ha creata si chiama Godwin, dove God sta per Dio) o come già definita da qualcuno, una “Candide” femminista, la cui storia vorrebbe rappresentare l’apoteosi dell’empowerment al femminile. Ci sta. Ma non completamente.

Perché se è vero che Bella è una giovane donna che scopre sé stessa e conquista la propria libertà – soprattutto sessuale – infischiandosene di quello che la società vorrebbe da lei e per lei, a me sembra piuttosto “patriarcale” (per usare un termine in questo momento di gran moda) che la sua emancipazione debba necessariamente far tappa in un bordello.

Nessuna donna, sappiatelo, sceglierebbe mai di prostituirsi, e (con tutto il rispetto per chi lo fa) credo sia importante ricordare che la vera emancipazione sessuale non sta (solo) nel non essere moralmente giudicati, ma soprattutto nel fare le proprie scelte in piena e autentica libertà.

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