Pesci piccoli, la prima serie tv dei comici The Jackal, debutta su Prime Video

Pesci piccoli, la prima serie tv dei comici The Jackal, debutta su Prime Video

Pesci piccoli, la prima serie tv dei comici The Jackal, debutta su Prime Video

Si intitola Pesci Piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, è la prima serie comedy prodotta per la tv da The Jackal, il gruppo di comici napoletani diventato virale grazie alla parodia di Gomorra, e debutta su Prime Video giovedì 8 giugno per 6 episodi di mezz’ora.

La interpretano gli “sciacalli” Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello insieme all’esordiente Martina Tinnirello, con la regia di Francesco Ebbasta, tutti presenti al lancio romano, moderato dall’amico Willwoosh/Guglielmo Scilla a suon di battute (ma nella serie vedremo anche tanti ospiti, Herbert Ballerina, Achille Lauro, Giovanni Muciaccia, Gabriele Vagnato, Valentina Barbieri e Mario “Il Ginnasio” Terrone).

Che cosa racconta:

Pesci Piccoli è una specie di The office in salsa napoletana, e descrive in chiave comica la vita di una piccola agenzia di comunicazione social di provincia, che si barcamena placidamente tra i vari clienti locali (produttori di rivestimenti o di biscotti caserecci) e i riti degli uffici in cui si sta perennemente gomito a gomito, dalla boule nella quale lasciare merendine a disposizione di tutti, agli amorazzi tra colleghi. L’equilibrio del gruppo viene sconvolto dall’arrivo della nuova capa (Tinniriello) spedita dalla sede centrale a scontare una punizione per un incidente (non ve lo spoilero perché apre la serie ed è molto divertente) intercorso durante un briefing con Achille Lauro. Nell’ansia di mostrarsi proattiva lei comincia con l’assoldare un influencer (Herbert Ballerina) che combinerà soprattutto pasticci, per poi mettere Ciro e Aurora al lavoro su una demenziale pubblicità di assorbenti. E le risate sono assicurate.

«Volevamo raccontare uno dei tanti piccoli contesti di provincia in cui decine di persone lavorano tutti i giorni» ha spiegato Francesco Ebbasta. «Siamo partiti dall’idea dell’agenzia locale, un ambiente che abbiamo vissuto sulla nostra pelle, ponendoci una domanda: come fanno quelle persone a sopravviverci quotidianamente, mentre il mondo è dominato dai clienti internazionali e dai grandi influencer?». La protagonista, Martina Tinniriello, curiosamente non fa parte del gruppo di The Jackal, e anzi si presenta come esordiente assoluta, ma è ancora Francesco a sottolineare «mi piaceva l’idea di inserire un elemento di rottura in un gruppo già consolidato». Le storie che vedremo, assicurano intanto The Jackal, sono tutte prese dalle loro vere esperienze, una per tutte il vezzo di Ciro di fingere di prendere appunti mentre in realtà riempie le pagine del suo bloc notes con la parola “Michele” («lo faccio fin da quando ero piccolo, perché ero fan di Michael Jackson ma non sapevo scrivere il suo nome»).

 

Perché guardarla:

Se siete già fan dei The Jackal non c’è neanche bisogno di spiegarlo: il gruppo riporta il proprio stile comico in una serie strutturata per la tv. «Dal terzo episodio in poi ci siamo presi qualche libertà, il quarto omaggia The office, il quinto vira sul drammatico, il sesto è il più scorretto». Per chiudere con una battuta di Fru: «In fondo abbiamo fatto una specie di Mare fuori, ma più educato».

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