Call my agent in versione italiana debutta su Sky e non vi farà rimpiangere l’originale francese

Call my agent in versione italiana debutta su Sky e non vi farà rimpiangere l’originale francese

Tenetevi liberi venerdì sera: Call my agent in versione italiana debutta su Sky e non vi farà rimpiangere l’originale francese

 

Arriva finalmente il 20 gennaio su Sky Serie, largamente anticipata, la versione italiana di una delle serie più interessanti degli ultimi anni, la francese Chiami il mio agente! (Dix pour cent) di cui vi ho già abbondantemente parlato. L’adattamento italiano è prodotto da Palomar e firmato da Lisa Nur Sultan, con la regia di Luca Ribuoli. Sono (purtroppo) soltanto 6 episodi con Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi e Corrado Guzzanti nel ruolo di sé stessi.

 

Che cosa racconta: Non vorrei fare troppi spoiler, anche perché la serie segue a grandi linee quello che accade nell’originale francese, raccontando le disavventure (spesso comiche) di una importante agenzia artistica che rappresenta grandi attori per voce dei suoi agenti, che sono più o meno ricalcati sugli stessi personaggi francesi. L’agenzia CMA – che, come ha sottolineato Michele Di Mauro, interprete dell’ambizioso top agent Vittorio Baronciani, è talmente “top” che in Italia non esiste – si trova a Roma, affaccia su Piazza del popolo e ha un binocolo costantemente puntato sul bar Rosati, dove un tempo si appostavano i paparazzi per sorprendere i divi all’aperitivo. Oltre a Baronciani ci lavorano Lea (Sara Drago) talentuosa e stakanovista, Gabriele (Maurizio Lastrico), incasinato dal gran cuore, Elvira (Marzia Ubaldi) gran signora del cinema ormai di una certa età, che, spiega qualcuno, “conosce tutti ed è andata a letto con tutti”, e i loro assistenti. I protagonisti delle prime due puntate sono Paola Cortellesi, che insieme al suo agente Gabriele dovrà affrontare le difficoltà di girare una serie internazionale in proto-etrusco e Paolo Sorrentino alle prese con un nuovo folle progetto seriale. Con loro, Pif e Emanuela Fanelli, l’unica a non interpretare sé stessa, bensì un’attrice poco conosciuta con un problema di mitomania.

 

Perché guardarla: Come dicevo, la serie non vi farà rimpiangere l’originale, del quale è riuscita bene a carpire lo humor riadattandolo in senso nostrano. Nur Sultan ha spiegato che le stesse guest star hanno lavorato alla rivisitazione del format adattandolo alla propria pelle – certo, sarebbe stato bello assistere alle discussioni backstage, ma non ne avremo mai notizia. E anche i personaggi degli agenti – che ovviamente dovevano essere attori meno conosciuti per non entrare in contrasto con le star – pur essendo modellati sui francesi hanno una personalità definitivamente “italiana”. 

Il produttore Carlo degli Esposti ha voluto sottolineare che la costruzione della CMA omaggia in qualche modo la personalità della grandissima Giovanna Cau(scomparsa nel 2020), assistente legale di Marcello Mastroianni e Federico Fellini, mentre quella dei suoi competitor (che scopriremo andando avanti nella serie) si rifà a Carol Levi (anche lei scomparsa), la cui agenzia è tutt’ora in attività.

 

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